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Curriculum vitae
Quando si è alla ricerca di un nuovo impiego ci si muove in un mondo molto competitivo: i recruiter vagliano un numero elevato di candidature per la medesima posizione ed è solo attraverso la stesura impeccabile del curriculum vitae che il candidato può emergere e farsi notare tra centinaia di agguerriti concorrenti!
Un curriculum vitae ben compilato e di agevole lettura si costruisce facendo attenzione ad una serie di elementi che esamineremo nel dettaglio e che concorreranno alla stesura di un documento rispettoso dei canoni fondamentali senza risultare stereotipato. Cominciamo!
Facciamo nostre le parole scritte da Umberto Eco nel suo saggio Come si fa una tesi di laurea:
“Se partite già con l’idea che si tratta di un rituale senza importanza e che non vi interessa, siete battuti in partenza.”
Questo concetto è assolutamente valido anche quando si tratta di compilare il curriculum vitae, un documento importante che dovrà essere frutto di scelte precise nell’uso delle parole e nello stile di scrittura, dovrà rispecchiare il percorso ma anche il temperamento del candidato. Abbandonate quindi l’idea di riempire i campi del curriculum vitae in maniera meccanica e improvvisata senza curare la forma e senza pesare le parole!
Il layout
Partiamo proprio dalla “forma”: sappiamo che esistono diversi programmi e applicazioni pensati per editare il testo e impaginare il curriculum vitae creando schemi e tabelle, ma sappiamo anche che un unico curriculum vitae perfetto per qualunque occasione non esiste!
Il curriculum professionale più diffuso segue il modello europeo, chiaro, esaustivo, ottimizzato per adattarsi ai sistemi utilizzati da tutte le agenzie europee di selezione del personale.
Un modello assolutamente consigliabile per ottenere un documento dal layout spendibile nella gran parte dei settori lavorativi in Italia e all’estero. Scegliendo di compilare il curriculum vitae utilizzando il modello Europass si ha la certezza di avere a disposizione il CV professionale ed esaustivo.
Il curriculum vitae Europass si può compilare agevolmente online, attraverso il sito dell’Unione Europea dedicato . La struttura del CV Europass è molto articolata, si compone di un buon numero di sezioni:
Informazioni personali: è la sezione che raccoglie i dati personali, il recapito telefonico e l’indirizzo email.
Esperienza lavorativa: è la parte che raccoglie in ordine cronologico, a partire da quella più recente, le esperienze di lavoro, l’azienda e il periodo di riferimento, il ruolo ricoperto e la mansione svolta.
Istruzione e formazione: è la sezione dove indicare nel dettaglio i titoli di studio e l’anno di conseguimento degli stessi. Qui vanno indicati anche corsi e seminari di formazione documentabili con attestati e titoli.
Conoscenza delle lingue: in questa parte è richiesta la compilazione di una tabella con una valutazione oggettiva delle lingue conosciute basata sulla Scala globale con livelli di riferimento comuni europei. Le lingue conosciute vanno inserite in ordine, cominciando dalla lingua madre fino alla lingua di cui si ha meno padronanza.
Competenze informatiche: è la sezione dove elencare programmi, sistemi operativi, software professionali, linguaggi e applicativi conosciuti.
Capacità e competenze relazionali: è la sezione dove indicare la propria attitudine al lavoro in team o l’inclinazione a lavorare autonomamente, oppure la capacità di ascolto e di motivazione di una squadra di lavoro.
Capacità e competenze organizzative: è la sezione dove indicare le proprie abilità nel coordinare un team di lavoro nel rispetto delle scadenze e nell’ottica del raggiungimento di risultati quantitativi.
Capacità e competenze non prettamente professionali : in questa sezione è possibile elencare interessi e conoscenze non del tutto attinenti all’ambito lavorativo, ma spendibili nello svolgimento della mansione lavorativa desiderata.
Capacità e competenze: in questa parte possono essere indicate e documentate tutte quelle abilità necessarie allo svolgimento delle mansioni richieste, come ad esempio le capacità di negoziazione, di problem solving e creatività maturate con addestramenti specifici, training on the job o esperienza acquisita nel tempo.
Patente e certificati di abilitazione alla guida di vari mezzi.
Ulteriori informazioni: questa parte del CV europeo può contenere diverse informazioni, anche non attinenti alla sfera professionale, considerate utili a definire meglio la propria persona, per esempio una pubblicazione o una esperienza che si ritiene formativa.
Allegati: tutti gli attestati, i diplomi e i titoli conseguiti.
Ha ancora senso dedicarsi alla compilazione di un curriculum vitae tanto rigido e articolato come il CV Europass?
Sì, ha ancora senso! Nonostante da più parti se ne sconsigli l’uso a causa della sua eccessiva lunghezza e della impossibilità di personalizzazione, il consiglio è quello di prendersi il tempo di compilare il curriculum vitae Europass e tenerlo pronto per ogni evenienza. Questo rimane infatti un formato ancora apprezzato da numerose aziende ed è l’unico modello di CV formalmente richiesto per l’accesso e la partecipazione a bandi e concorsi.
Si tratta, come abbiamo visto, di un documento suddiviso in sezioni rigidamente preimpostate, che mal si presta ad una compilazione veloce e improvvisata. Averlo a portata di mano significa essere in grado rispondere con sicurezza e rapidità anche alle aziende più moderne e organizzate, presso le quali si sta diffondendo l’uso dell’intelligenza artificiale per lo screening dei curricula.
L’uso dell’intelligenza artificiale consente di ottenere una scrematura rapidissima dei CV, cogliendone i dati essenziali e identificando nel candidato le caratteristiche ricercate per il ruolo proposto. Per superare lo screening dei software di selezione, non c’è nulla di meglio di un curriculum vitae dal formato standard.
Questo tipo di CV, redatto senza l’impiego di caratteri particolari, privo di grafici e tabelle, proprio in virtù della sua struttura rigida viene letto senza difficoltà dai software di screening. Massima attenzione quindi alla scelta del font: i caratteri tipografici Serif sono quelli che rischiano con maggiore probabilità di “confondere” i software di selezione.
Si consiglia quindi di redigere il CV in Calibri o usare un carattere Sans Serif Smile evitando accuratamente l’uso di frecce e simboli. Inoltre, i software di screening, a differenza degli esseri umani, subiscono davvero poco il fascino delle parole e saranno molto felici di trovare ripetute nel vostro CV le parole esatte riportate nell’annuncio.
Se vi state candidando, ad esempio, per la posizione di “gerente di filiale”, fate in modo che questa definizione sia presente nel vostro CV al posto di “direttore di struttura”. Individuate le parole chiave presenti nell’annuncio e riportatele nel vostro curriculum vitae, adattandolo al meglio anche nella descrizione delle competenze.
Oltre ad essere lungo da preparare il curriculum vitae Europass è lungo anche da leggere!
Abbiamo aperto questa piccola guida parlando proprio del tempo che i recruiter hanno a disposizione per la scrematura della grande mole di CV ricevuti. Questo tempo dedicato allo screening non è fatto di minuti, ma di una manciata di secondi. In quei pochi istanti, un documento troppo lungo rischia di essere messo da parte, pregiudicando la possibilità di incontro con il candidato!
Pensiamo allora ad un curriculum vitae professionale, ma impostato in maniera meno rigida, un curriculum perfetto per rispondere ad un preciso annuncio, tagliato su misura per una determinata occasione. Utilizzando un format che rispecchi la personalità del candidato, si possono mettere in risalto in modo originale i punti salienti delle esperienze di studi o di lavoro.
Come impostare un curriculum vitae vincente e personalizzato?
Partiamo dall’assunto che il CV più attrattivo è di semplice lettura, conciso, senza fronzoli e privo informazioni inutili. Il suo unico obiettivo è quello di indurre il recruiter ad approfondire la conoscenza del candidato attraverso un colloquio tradizionale o un video colloquio. Quali informazioni che definiamo inutili vanno immediatamente rimosse per liberare spazio in un curriculum vitae? In linea generale, tutte le informazioni non necessarie a chiarire i concetti espressi e a fornire un quadro attuale e coerente del candidato. Tra le informazioni inutili rientrano a pieno diritto:
– le esperienze lavorative di breve durata, non formative e non attinenti al ruolo ricercato
– le referenze quando non espressamente richieste
– gli hobby, generalmente irrilevanti ai fini della scelta del candidato
– le specificazioni ovvie: la dicitura “numero di telefono” prima del numero stesso, o la dicitura “indirizzo email” prima della mail stessa
– i recapiti multipli: indicare un solo numero di telefono cellulare e un solo indirizzo mail, che deve essere tassativamente professionale e neutro.
– informazioni sul salario attuale, dato che sarà discusso in fasi successive
– dati personali superflui: l’indirizzo completo di residenza ad esempio, indispensabile in passato per comunicare col candidato attraverso i servizi di posta tradizionale, è oggi del tutto superato. Indicare soltanto la città di residenza è più che sufficiente!
Quali informazioni deve invece necessariamente contenere un curriculum vitae?
Indipendentemente dal formato scelto, il curriculum vitae deve contenere:
– i dati anagrafici, accompagnati da recapiti e link ai profili di social professionali e video curriculum
– le esperienze lavorative pregresse rilevanti
– il percorso scolastico e formativo
– le competenze tecniche e linguistiche
– le competenze trasversali, o soft skills
– le altre informazioni in linea con il profilo ricercato, utili a definire le peculiarità del candidato
– il consenso al trattamento dei dati personali attraverso la dicitura “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale .” o formule simili, indispensabili per essere contattati e per consentire la conservazione dei dati forniti ai fini di selezioni successive.
L’ordine delle sezioni e lo spazio da dare a ciascuna di esse dipenderà dalla storia personale del candidato: un giovane alla ricerca del primo impiego dedicherà più spazio alla parte dedicata alla formazione e amplierà la sezione informazioni per inserire le esperienze di studio all’estero, le pubblicazioni o gli interessi personali, che possono in qualche modo essere una buona spia di inclinazioni personali utili allo svolgimento della mansione offerta.
Se ci si sta candidando ad un primo impiego in ambito commerciale dove è richiesta capacità di comunicazione e negoziazione può, ad esempio, tornare utile indicare di aver fatto esperienza come volontario dialogatore per la raccolta fondi a favore di associazioni benefiche.
Il video curriculum
Per far sì che un CV professionale risulti immediatamente attraente, è opportuno scegliere una grafica originale e personalizzata. Questo compito è davvero molto semplice: in rete esistono tantissimi tool che permettono di scrivere direttamente il proprio curriculum online. È possibile cambiare i colori e il font, provare diversi template fino a trovare quello più idoneo a rappresentare il candidato e più in linea con la posizione ricercata.
Se i professionisti di settori lavorativi creativi o gli aspiranti tali possono osare, scegliendo impaginazioni e grafiche molto vivaci, per i candidati a ruoli amministrativi o dirigenziali è preferibile utilizzare modelli di curriculum più rigorosi nella suddivisione delle sezioni e senza eccessi o stravaganze nell’uso dei colori. La scelta del carattere da usare ricade sui font di più facile lettura, come Sans Serif, Helvetica, Arial, Verdana, Lucid Sans e Century Gothic in ogni caso mai più piccoli di 11 punti.
Il CV più completo include tra i recapiti un link al video curriculum, una sorta di spot autopromozionale di circa 2 minuti, nel quale il candidato offre una “pillola” di se stesso.
Si tratta di uno strumento nato negli Stati Uniti, molto utilizzato negli ambiti lavorativi dove le tecnologie del web e la dimestichezza con gli strumenti informatici di video produzione sono più diffuse. In Italia, il curriculum video è oggetto di crescente interesse da parte delle aziende, ma è apprezzato anche dai candidati che riescono in questo modo ad offrire al recruiter una breve anteprima di quello che sarà l’incontro tradizionale.
Attraverso il video curriculum, il candidato mette in risalto le proprie doti comunicative, indirettamente dimostra il livello di conoscenza e padronanza di strumenti tecnologici e fornisce spunti relativi alle proprie abilità in ambito creativo, particolarmente ricercate in alcuni settori professionali.
Parliamo di creatività perché nella produzione di un video curriculum la presentazione del candidato, pur non mancando di elementi imprescindibili come i dati personali e la descrizione del percorso lavorativo, non risponde a dettami rigidi.
La sua struttura può essere personalizzata e lo stile del filmato è diretta manifestazione della personalità del candidato: si può fare ricorso ad espedienti grafici e sonori, oppure scegliere uno stile più neutro e mettere in risalto le personali capacità espressive facendo ricorso allo storytelling.
Il CV corredato da video curriculum, ha il vantaggio di restituire al recruiter l’immagine dinamica di un candidato ben predisposto all’impiego di nuove tecnologie e strumenti di comunicazione. Caratteristiche, queste, assolutamente apprezzate, soprattutto nel contatto con aziende e agenzie come Risorse.it particolarmente orientate all’innovazione.
Come scrivere un curriculum vitae e come formulare le frasi nel modo migliore?
Un curriculum vitae efficace è, come abbiamo più volte ripetuto, immediato e di facile lettura. La semplicità, anche nello stile di scrittura e nella scelta delle parole, è una caratteristica molto apprezzata. Al bando dunque le frasi troppo lunghe dalla struttura densa e complessa. Meglio suddividere i periodi lunghi in frasi brevi e adottare uno stile di scrittura pertinente con il lavoro che si andrà a svolgere. Evitare l’uso smodato di inglesismi e il gergo troppo tecnico, a meno che questi non siano presenti anche nella job description o nell’annuncio.
Nell’indicare i precedenti impieghi, specificare, oltre al nome dell’azienda, il settore di riferimento e, nel caso di lavori soggetti ad indicatori o KPI, fare menzione dei risultati raggiunti.
E poi, cosa resta da fare? Rispondiamo con le parole del linguista e filosofo del linguaggio Tullio De Mauro, autore della preziosa “Guida all’uso delle parole. Parlare e scrivere semplice e preciso per capire e farsi capire ”: “E poi rileggere, strappare via aggettivi inutili, tagliare verbi inutili, sradicare frasi che ripetono il già detto, spuntare espressioni enfatiche, depennare luoghi comuni. Abbreviare e pulire. E, una volta fatto questo, anche per le parole e frasi, cercare di mettersi a guardare a quello che abbiamo scritto con occhi estranei, con gli occhi di chi, forse, leggerà.”
Cosa scrivere nella lettera o nella email di accompagnamento al curriculum vitae?
Accompagnare il CV con una lettera è tanto necessario quanto semplice e, nonostante possa sembrare un documento di secondaria importanza, la lettera di accompagnamento continua ad avere una funzione importante nel processo di “personalizzazione” di una domanda di lavoro.
La sua impostazione segue uno schema classico: in alto a sinistra si trovano i dati del candidato, sempre in alto, ma a destra, vanno invece inseriti i dati dell’azienda a cui ci sta rivolgendo.
La parte centrale contiene l’oggetto della lettera con riferimento all’annuncio pubblicato, segue poi il corpo del testo, e una chiusura con ringraziamenti, saluti e firma.
Scrivere una lettera o una mail di accompagnamento efficace significa sostanzialmente rispondere a questa domanda:
“Qual è la mia figura professionale e perché sto rispondendo a questo annuncio ritenendo di essere la persona giusta per il ruolo proposto? ”.
Rispondere in maniera chiara ed esaustiva a questa domanda permette di creare rapidamente una lettera o una mail di accompagnamento efficace e adattabile di volta in volta alla candidatura presentata.
A differenza dello stile da adottare per la compilazione del CV, nella lettera di accompagnamento è necessario parlare in prima persona, mantenendo uno stile formale e non superando i due terzi di pagina. La lettera di motivazione può essere chiusa con una formula sintetica e convenzionale di saluto aggiungendo per completezza il consenso al trattamento dei dati personali.
Spesso si sente dire che la ricerca del lavoro è essa stessa un lavoro: richiede tenacia, attenzione, determinazione e tempo. Il curriculum vitae, la lettera di accompagnamento e il video curriculum sono di conseguenza gli strumenti a disposizione dei candidati per svolgere al meglio il loro lavoro.
Usare questi strumenti con padronanza significa anche curare quei dettagli all’apparenza irrilevanti ma in realtà determinanti a creare un quadro del candidato.
Alcuni esempi? Una impaginazione curata e ordinata lascia trasparire rigore, ordine e chiarezza mentale così come gli errori di ortografia e le “sviste” sulle date denotano distrazione, approssimazione o scarsa propensione alle operazioni di controllo e verifica.
In conclusione, Il tempo dedicato alla compilazione del curriculum vitae e alla stesura della lettera di accompagnamento, anche quando sembra eccessivo, è da considerarsi sempre tempo ben speso!